Le conche milanesi e il primato del Naviglio da Abbiategrasso a Bereguardo
Conferenza di Mario Comincini
Giovedì 17 settembre 2015, ore 18
Abbiategrasso, Istituto Golgi, Sala Conferenze (ingresso da corso San Martino 2)
Per superare i forti dislivelli del terreno, nel Quattrocento nei navigli milanesi fu introdotta una “macchina idraulica” detta conca. Già alla fine del Settecento Angelo Fumagalli, abate di Chiaravalle, segnalò un documento attestante che nel 1439 il duca Filippo Maria Visconti fece costruire la conca detta poi di Viarenna per collegare il Naviglio Grande al fossato interno di Milano; conca che da allora fu considerata la più antica dei navigli milanesi e quindi, quanto meno, in Italia.
Nella biografia di Filippo Maria Visconti, scritta dal contemporaneo Pier Candido Decembrio, si legge che il duca aveva derivato da Milano una rete di navigli attraverso i quali poteva raggiungere quasi tutte le località delle sue frequentazioni con un’imbarcazione strutturata in modo da riprodurre l’aspetto della sala delle udienze. “Aveva progettato – aggiunge Decembrio – anche un naviglio per il quale si potesse andare da Abbiategrasso fino a Vigevano, mediante un sistema meccanico di acque che si alzano a colmare i dislivelli: conche, le chiamano”.
Partendo da questa testimonianza di Decembrio, dagli storici finora ritenuta poco attendibile, Mario Comincini ha ricostruito l’origine dei canali voluti da Filippo Maria per mettere in comunicazione Milano con altri sei castelli ducali (Cusago, Abbiategrasso, Bereguardo, Pavia, Vigevano, Binasco). Secondo gli esiti delle ricerche di Mario Comincini, le prime conche furono quelle impiantate all’inizio del 1438 nel naviglio scavato da Abbiategrasso a Bereguardo. La conca milanese di Viarenna non ha quindi il primato che le viene riconosciuto dal Settecento: primato che invece spetta alle conche del Naviglio di Bereguardo e, in particolare, alla conca dell’abbazia di Morimondo.