Giovanni Battista Bagutti nasce a Rovio nel Canton Ticino il 16 aprile 1742 da Giovanni e da Angela Caterina Vegezzi. Nel 1763 con il disegno Moltitudo temporis Facit experientiam ottiene un premio per il “concorso di storia indetto dall’Accademia di Belle Arti di Parma, città in cui risiede; cinque anni più tardi con il dipinto Deianira figlia di Eneo re di Etolia, moglie di Ercole (oggi conservato presso la Galleria Nazionale di Parma); consegue anche il premio per il “concorso di pittura” presso la stessa Accademia. In quell’anno si trova a Roma.
Stabilitosi definitivamente in Canton Ticino nel 1773 sposa Maddalena Antonia Longhi di Viggiù, dalla quale avrà i figli tra cui Abbondio (1788-1850), anch’egli pittore.
Dipinge i medaglioni sulla volta della navata e del coro della chiesa di San Giovanni a Mendrisio (1774-1775), la pala con Il martirio di Santo Stefano e il medaglione con Il trionfo di Santo Stefano al centro della volta della navata della chiesa di Santo Stefano a Rancate (1775-1776), le pale con L’Immacolata coi Santi Gerolamo, Antonino, Francesco Saverio, Filippo Neri e con Il Sacro Cuore tra San Francesco di Paola e San Vincenzo Ferreri nella chiesa dell’Immacolata di Besazio e quella con Il Crocefisso con San Francesco di Sales e San Carlo nell’oratorio della Confraternita (1777), La morte del Beato Manfredo e Il trasporto della salma del Beato Manfredo a Riva per il coro della chiesa plebana di Riva San Vitale (1782). Agli anni Ottanta del Settecento risalgono anche la Gloria di Sant’Antonio Abate affrescata nella chiesa di Sant’Antonio Abate di Sala Capriasca, l’Adorazione dei Magi della chiesa di San Giorgio a Castagnola e la Madonna con il Bambino, San Silvestro e Santa Lucia dell’oratorio di San Silvestro a Fescoggia, mentre il ciclo di tele ora appartenenti al santuario della Madonna del Castelletto di Melano sono da riferire a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta.
In seguito Bagutti porta a termine la pala con il Martirio di San Sisinio nella chiesa di San Sisinio alla Torre di Mendrisio (1796), i quattro medaglioni della volta della navata della chiesa di Sant’Antonio Abate di Genestrerio (1797) e negli stessi anni i Misteri del Rosario nella chiesa di San Michele Arcangelo a Sagno, la Via Crucis nella chiesa dei Santi Vitale e Agata a Rovio e la Crocefissione con San Carlo e San Rocco nella cappella dei Santi Carlo e Rocco di Cassina d’Agno.
Negli ultimi due decenni della sua attività realizza, tra le altre opere, gli affreschi della volta della navata e del coro della chiesa di San Martino Altdorf (1802), San Giovanni nella caldaia dell’olio bollente e San Giovanni nella sinagoga per il coro della chiesa di San Giovanni Evangelista a Morbio Superiore (1804), due dipinti per l’oratorio di San Nicola da Tolentino a Corteglia (1807), una tela per la chiesa dei Santi Pietro e Lucia a San Pietro di Stabio (1810), i medaglioni della volta della navata e del coro della chiesa di San Sisinio alla Torre di Mendrisio (1816). Nel 1817 esegue su commissione dell’Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano il ritratto del benefattore Alfonso Maria Turconi, oggi all’ASP Golgi-Redaelli, di cui si conserva una versione di dimensioni ridotte presso l’Ospedale della Beata Vergine di Mendrisio.
Muore a Rovio il 28 novembre 1823.
(testo di Sergio Rebora)