Giuseppe Daniele Benzoni nasce nel 1827 a Songavazzo, piccolo borgo montano ai margini dell’altipiano di Clusone nella Bergamasca. Nipote dello scultore Giovanni Maria Benzoni (1809-1873), che trasferitosi a Roma diventa affermato esponente del tardo neoclassicismo canoviano, studia presso l’Accademia di San Luca a Roma sotto la protezione dello zio, diventando a sua volta scultore.
Stabilitosi a Milano, esordisce alle rassegne annuali indette dall’Accademia di Brera nel 1856 con Piccola testa di vecchia di commissione dello zio Giovanni Maria; espone successivamente Leonardo da Vinci in gesso, maggiore del vero, di commissione del duca Tommaso Gallarati Scotti, La Modestia, busto in marmo, Gesù Bambino, in marmo al naturale (1858), Il Salvatore fanciullo, in marmo al naturale, la medaglia in marmo Cristo risorto, Busto di vechiarella in marmo (1859), Il figlio della patria in marmo, Ritratto in marmo (1861). Alla Esposizione Nazionale di Firenze del 1861 invia Il Bambino Gesù in marmo al vero.
È ancora presente a Brera con Leonardo da Vinci, marmo minore del vero (1866), il busto in marmo La Sunamitide (1869), due ritratti a mezzo busto in marmo (1871), un altro più grande del vero in gesso e Ritratto virile in marmo (1872), Ritratto; figuretta di cotto (1888). Per la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano realizza una statua raffigurante San Nazaro (1869) e altre di Angeli (1888-1890) destinate alla cattedrale; nel 1875 esegue il monumento funerario per Prospero Rino Ottolenghi nel Riparto Israeliti del Cimitero Monumentale di Milano, aggiungendone altri due per le spoglie dei nonni materni Prospero Finzi e Annetta Finzi (1876), guarniti da una recinzione in ferro battuto progettata da Carlo Maciachini.
Nel 1882 scolpisce su commissione della Congregazione di Carità di Milano il ritratto in marmo a mezzo busto del benefattore Eugenio Mozzoni Frosconi (oggi all’ASP Golgi-Redaelli); presso le collezioni dell’Ospedale Maggiore di Milano si conserva inoltre il busto in marmo raffigurante Francesca da Rimini, databile al 1870 circa.
Muore a Milano nel 1893.
(testo di Sergio Rebora)