Esplora l’archivio del Luogo pio della Pagnottella
Il Luogo pio della Pagnottella del Nero di Milano venne fondato con testamento 5 aprile 1357 dal ricco mercante milanese Guglielmo Saliverti, detto appunto “il Nero”, che visse lungamente ad Avignone, all’epoca sede della curia pontificia.
Uomo di fiducia dell’arcivescovo e signore di Milano Giovanni Visconti, “familiare” pontificio, mercante di prodotti di lusso e prestatore di denaro, condusse una vita assai complessa, con una breve parentesi ecclesiastica che chiuse presto per dedicarsi ad attività commerciali e allo svolgimento di incarichi per conto della Santa Sede e dei Visconti.
Nominò suo erede universale il figlio naturale Antonetto, incaricandolo di stralciare dall’asse patrimoniale le vaste proprietà detenute nelle località di Garegnano e Musocco, oltre alla casa di abitazione sul corso di Porta Vercellina a Milano, allo scopo di fondare un nuovo ente elemosiniero, la cui finalità doveva essere quella di distribuire, per quattro giorni alla settimana e per tutto l’anno, pani di mistura da otto once ciascuno.
La distribuzione dei pani, inizialmente fissata nei giorni di lunedì, mercoledì, venerdì e sabato – poi ridotta alla sola erogazione del sabato -, era affidata a un laico stipendiato, chiamato pignoterio o pagnoterio, tenuto ad abitare nella casa del luogo pio. La consegna delle elemosine avveniva proprio nella casa di residenza milanese del fondatore, “al Pasquirolo”, sulla cui facciata sarebbero poi state dipinte alcune figure intente “in distribuire, ed in ricevere elemosina”. Il capitolo di amministrazione doveva essere costituito da sei deputati, tra i quali erano compresi il Padre guardiano del vicino convento di San Francesco, due confratelli del medesimo cenobio e tre gentiluomini della parrocchia di San Nabore e Felice.
Accondiscendendo ad un’esplicita richiesta degli amministratori, Bianca Maria Visconti con diploma del 12 novembre 1462, concedeva al luogo pio l’esenzione fiscale su 325 moggia di farina. Esattamente quarant’anni dopo, nel 1502, il Luogo pio della Pagnottella fu incluso negli Statuti di Milano tra gli enti elemosinieri posti sotto la diretta protezione del podestà.
Nel 1576 fu compreso nella visita apostolica compiuta nella diocesi ambrosiana da Gerolamo Ragazzoni, che lo dotò di nuovi statuti in adempimento ai precetti tridentini per l’assicurazione del controllo ecclesiastico sulla gestione amministrativa dei pia loca.
Per quanto concerne in particolare l’attività elemosiniera, stabilì che i deputati eleggessero a scrutinio segreto sei uomini (uno per porta cittadina), i cui nominativi dovevano essere sottoposti all’approvazione dell’arcivescovo, con il compito di segnalare le persone in reali condizioni di necessità. Solo a loro poteva essere consegnato il cedolino che consentiva il ritiro delle pagnotte, mentre l’arcivescovo poteva autorizzare occasionali visite di controllo a domicilio. Dal XVI secolo è inoltre attestata l’assegnazione di doti a povere nubende, costituite sulle eccedenze dei redditi patrimoniali.
Nel 1784 il luogo pio della Pagnottella venne aggregato al Luogo pio di Loreto e nel 1785 il “Casino della Pignatella” sul corso di Porta Vercellina veniva venduto per il prezzo di 13.500 lire.
(da Guida dell’Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano)
Bibliografia:
- Bruno Viviano, Le sedi dei 39 luoghi pii elemosinieri di Milano (1305-1980), in Antonio Noto e Bruno Viviano, Visconti e Sforza fra le colonne del palazzo Archinto. Le sedi dei 39 luoghi pii elemosinieri di Milano (1305-1980), Milano, Giuffrè, 1980, pp. 237-239
- Milano. Radici e luoghi della carità, a cura di Lucia Aiello, Marco Bascapè e Sergio Rebora, Torino, Allemandi, 2008, pp. 124-126 (scheda di Daniela Bellettati)
- Daniela Bellettati, Segno di beneficenza del luogo pio della Pagnottella. Segno di beneficenza del luogo pio dell’Immacolata Concezione, in 800 anni in piena regola. L’Arte di seguire Francesco da Cimabue ai giorni nostri, a cura di Rosa Giorgi, Milano, Beni culturali cappuccini, 2009, pp. 90-93
- Guida dell’Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano, a cura di Lucia Aiello e Marco Bascapè, Como, NodoLibri, 2012, pp. 190-191