Il podere Casa di Dio, ubicato nell’attuale Comune di Bascapè, perviene al Luogo pio delle Quattro Marie attraverso una serie di acquisti di appezzamenti di terreno situati in loco, con relative ragioni d’acque delle rogge Stentata o Bescapera e Carpana, effettuati nel corso del sedicesimo e del diciassettesimo secolo.
La Scuola delle Quattro Marie acquista inizialmente da Gian Giacomo Porro 583 pertiche cui spettano ventiquattro ore ogni quindici giorni in ragioni d’acque della roggia Stentata (istrumento 19 gennaio 1551, notaio Beltramino Giussani), poi da Battista Lomazzo fu Timoteo e dalla moglie Marta Pietrasanta fu Bernardino, già vedova di Filippo Bascapè, altre 184 – ubicate parte in Casa di Dio e parte in Volpere – con dodici ore d’acque (istrumento 1° dicembre 1552, notaio Aurelio Resta). A questi prime acquisizioni fanno seguito quelle di 126 pertiche con sei ore d’acque dai fratelli Martino e Pietro Bascapè fu Battista e altre 153 con bosco e vigne da Paolo Camillo e Giovanni Antonio Bascapè, fratelli dei precedenti (istrumenti distinti 8 agosto 1554, notaio Aurelio Resta), con onere di fitto livellario annuo di 55 lire in favore dei fratelli Antonio Maria e Galeazzo Cantoni. Alle quarantotto ore complessive di ragioni d’acque della Stentata se ne aggiungono inoltre ventiquattro ogni quindici giorni dal bocchello della bocca di lupo della Carpana, per un totale di sessantasei ore tra le due rogge.
A tali acquisti seguono quelli di 184 pertiche da Alessandro Schiappati (8 agosto 1565, notaio Giovanni Battista Ceronetto) e altre 262 in Volpere dal conte Troilo Rossi di San Secondo (2 dicembre 1583, notaio Giovanni Battista Ceronetto). Successivamente Giovanni Antonio Visconti fu Antonio, marito di Anna Vittoria Cantoni, vende al Luogo Pio delle Quattro Marie il diretto dominio e fitto livellario spettante alla moglie (istrumento 23 giugno 1604, notaio Lodovico Pusterla); Bartolomeo Capra fu Francesco cede un appezzamento di terreno in casa di Dio (istrumento 3 settembre 1640, notaio Giovanni Francesco Rodello) e infine Teresa Molteni, vedova di Giovanni Stefano Meraviglia Crivelli, un altro terreno in Volpere (istrumento 13 aprile 1745, notaio Giuseppe d’Adda).
La possessione viene data in locazione anche frammentariamente a fittabili attraverso contratti novennali rinnovabili. Tra i locatari si succedono alcune significative famiglie storiche di fittabili lombardi, come i Curti, i Pavesi e soprattutto i Grancini, presenti a Casa di Dio senza soluzione di continuità tra il 1690 e il 1786 e a Montano presso Gaggiano (altro bene del Luogo Pio delle Quattro Marie) tra il 1634 e il 1787. Originari di Vigano Certosino, i Grancini si affermano come una delle dinastie di imprenditori agricoli più rilevanti della Bassa lombarda, imparentata con altre similari quali i Rognoni, i Cavallotti, i Bareggi.
Tra il 1706 e il 1710 viene edificato e aperto al culto l’oratorio di San Francesco d’Assisi, successivamente adibito a granaio per uso del fittabile pro tempore; per iniziativa dell’Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano nel 1824 l’edificio viene rinnovato con la sostituzione dell’altare maggiore marmoreo sormontato da una nuova pala di provenienza ignota attribuita a Carlo Francesco Nuvolone detto il Panfilo (1609-1662), raffigurante Sant’Antonio da Padova con il Bambino e angeli in sostituzione della precedente ormai lacera con la Madonna con il Bambino e i Santi Francesco, Antonio e Carlo, forse seicentesca.
In quegli stessi anni l’Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri acquista un appezzamento di terreno in loco dall’architetto e geometra Michele Sacchelli, a quel tempo principale possidente in Bascapè (istrumento 1° luglio 1826, notaio Giuseppe Carozzi); non si concludono invece positivamente le trattative per l’acquisto della limitrofa possessione di Quartiago avviate tra il 1815 e il 1816. La Congregazione di Carità, subentrata all’Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri, nel 1868 e nel 1871 acquista fondi di compendio della Prebenda parrocchiale di Bascapè con relativi cavi di irrigazione; nel 1877 viene attuata una permuta con il conte Aldo Annoni, che va a incrementare ulteriormente i cospicui beni di Casa di Dio, mentre nel 1900 e nel 1939 vengono attuate alcune permute.
Nel 1951 alcuni terreni vengono estrapolati dal corpo principale della possessione, andando a costituire un lotto separato, denominato Casa di Dio II.
La possessione Casa di Dio viene venduta dall’Amministrazione delle Ipab ex Eca nel 1985, mentre nel 1991 vengono venduti i beni di Casa di Dio II.
(testo di Sergio Rebora)