Il podere Rizzarda e Rossa viene acquistato dalla Sezione III della Congregazione di Carità per conto dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano (istrumento 22 agosto 1816, notaio Giulio Cesare Visconti): il possedimento viene venduto dall’Ospedale Maggiore per conto dell’aggregato Luogo Pio di Santa Corona per la somma di 187.425 lire italiane, parte della quale compensata da crediti che i Luoghi Pii Elemosinieri vantano nei confronti del nosocomio milanese, come da convenzione 15 novembre 1815. In precedenza l’Ospedale Maggiore aveva scorporato dal podere alcune pertiche di terreno, vendute alla famiglia Bignami per la costruzione della nuova Osteria di Loreto; altri terreni erano invece stati utilizzati per la realizzazione di sedi stradali e del Rondò di Loreto.
Esteso per 684 pertiche e 16 tavole, il podere si estende per circa quattro quinti nel territorio dell’allora comune di Segnano con Pasquè di Seveso, nella pieve di Bruzzano, e per la parte restante in quello dei Corpi Santi di Porta Orientale, sotto la parrocchia di Santa Francesca Romana. I terreni che formano il fondo sono tutti irrigui e all’epoca comprendono una fornace e un mulino con due ruote idrauliche; risultano interessati dalle ragioni d’acque della roggia di Greco, del fontanile Cascina de’ Pomi, dalla roggia Bocca del Naviglio e dalla fontana Lisa.
Tra il 1787 e il 1814 il podere era stato locato alla ditta Kramer e C., specializzata nella produzione di cotoni a stampa fondata dall’imprenditore Giovanni Adamo Kramer (1753-1815), il quale occupa una parte del caseggiato esistente per le proprie attività, dalla lavorazione dei tessuti al loro candeggio sui prati; una parte viene subaffittata a agrari. Dal 1817 la Sezione III della Congregazione di Carità procede ad assegnarne la conduzione attraverso la procedura dell’asta pubblica a vari fittabili che si succedono nel tempo fino alla fine del diciannovesimo secolo, quando la Congregazione di Carità postunitaria inizia ad attuare una politica di piccole ma progressive alienazioni di porzioni di terreno a privati o a società immobiliari, sollecitata dalla progressiva urbanizzazione della campagna limitrofa alla città.
Per la realizzazione di nuove sedi stradali nel 1905 il Comune di Milano acquista circa quindici ettari di terreno appartenente al possedimento, che in quegli anni diventa un vero e proprio quartiere cittadino a ovest di piazzale Loreto. In una parte di quello che era stato il podere Rizzarda e Rossa (circa 11.000 mq situati nelle attuali viale Brianza, via Mauro macchi, via Pierluigi da Palestrina e via Giulio Settembrini poi divenuta via Giulio e Corrado Venini) tra il 1903 e il 1906 sorge la sede dell’istituto Derelitti, dipendente dalla Congregazione di Carità e destinato ad accogliere minori abbandonati o allontanati dalle famiglie d’origine. Nel 1967 l’istituto – che nel frattempo muta denominazione prima in Istituto di Assistenza ai Minorenni (IDAM) e poi in Istituto Ragazzi di Milano – cessa la sua funzione e l’edificio che l’ospitava viene abbattuto; l’area lasciata libera, l’ultima rimasta di proprietà dell’ente, viene destinata a scopi diversi: dal 1970 nella parte di essa situata verso viale Brianza viene costruito un grande edificio residenziale mentre la parte restante, compresa tra le vie Giulio e Corrado Venini, Pier Luigi da Palestrina e Mauro Macchi, viene ceduta al Comune di Milano che ne dispone la destinazione ad asilo nido e a giardino pubblico.
(testo di Sergio Rebora)