Ezia Fiorentino (1911-2009)

Lucrezia Annita Giulia Maria Fiorentino, per tutti – anche nei documenti ufficiali – solo Ezia, nasce a Busto Arsizio il 1° dicembre 1911 da Matteo, capostazione, e da Maria Martini; pochi mesi dopo la sua nascita la famiglia si trasferisce a Milano, dove la giovane cresce, insieme alla sorella minore Maria, in un ambiente unito e fortemente cristiano.

Frequentate le scuole magistrali, nel 1929 si iscrive all’Istituto Superiore di Magistero dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove conosce Armida Barelli, dirigente dell’Azione Cattolica Italiana, della quale sarà per anni collaboratrice fidata; spinta dalla passione per lo studio e l’insegnamento, nel 1935 si laurea in Storia e Filosofia e per due anni è assistente universitaria di Pedagogia, mentre dal 1938 e nel periodo bellico insegna alle scuole magistrali dell’Istituto Sacro Cuore di Milano.

Armida Barelli stima Ezia Fiorentino a tal punto da presentarla al cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano, col quale la giovane, grazie alle sue doti morali e spirituali, entra in profonda sintonia di pensiero, tanto da ricevere la nomina di Presidente diocesana della Gioventù Femminile di Azione Cattolica e successivamente di Segretaria diocesana dell’Associazione Pro Seminario, incarichi che conserverà fino alla seconda metà degli anni Cinquanta del Novecento. Sempre in accordo con il pensiero del Cardinale, durante la seconda guerra mondiale Ezia Fiorentino non si risparmia nel soccorrere famiglie e bisognosi di ogni condizione, organizzando anche scambi di notizie e pacchi viveri ai prigionieri in Germania.

Nel 1945 è cofondatrice insieme a Schuster dell’Istituto Secolare delle Missionarie del Sacerdozio Regale di Cristo, istituzione che riunisce donne intenzionate a dedicare la propria vita all’apostolato, unendo secolarità e consacrazione, di cui sarà Presidente fino al 1988.

Negli anni del secondo dopoguerra, particolarmente stimolanti alla ricerca di soluzioni agli squilibri economici e sociali prodotti dalle necessità di ricostruzione e dagli effetti del susseguente boom economico, Ezia Fiorentino partecipa a varie attività civili e pubbliche: dal 1951 fino al 1960 è consigliere e assessore comunale a Milano, dove in accordo con i diversi sindaci alla guida della città si dedica ad opere assistenziali e benefiche che le valgono nel 1966 la consegna dell’Ambrogino d’oro e, vent’anni dopo, la medaglia d’oro per il suo apostolato laico proseguito nel tempo. Dal 1957 al 1966 è vicepresidente dell’Ente Comunale di Assistenza. Sovraintende all’Istituto di assistenza ai minori e all’infanzia: durante una visita alla sede IDAM di via Venini, rilevate le condizioni poco soddisfacenti della struttura, esprime contrarietà al progetto di trasferimento dell’istituzione nell’area di viale Fulvio Testi, ritenuta troppo periferica, propendendo per la nuova costruzione in viale Caterina da Forlì, adatta ad ospitare anche un pensionato per i giovani dimessi, bisognosi di assistenza e tutela. Durante il suo incarico di sovraintendente dà impulso al servizio sociale, all’associazione ex allievi, al miglioramento degli arredi e delle attrezzature dell’Istituto, spese che non incideranno sul bilancio, da lei portato al pareggio. Nominata membro della Commissione Affari Generali e per il Personale, è incaricata di esaminare i problemi giuridico amministrativi dell’organico e di riformare il Regolamento generale amministrativo, che sarà approvato nel 1965; sempre contraria alla riduzione delle spese assistenziali, caldeggia la trasformazione degli istituti mediante una maggiore qualificazione del personale in attività, incoraggiando le inservienti “collegiate” a frequentare corsi per infermiere e incrementando le retribuzioni del personale religioso.

Dopo l’esperienza all’Eca, dal 1969 e per quasi trent’anni regge la carica di Presidente dell’Istituto Beata Vergine Addolorata in Milano, dove avvia una profonda trasformazione della struttura favorendo l’istruzione dei minori presso scuole esterne e creando piccoli appartamenti e comunità alloggio, per evitare la separazione di gruppi di fratelli agevolando la loro vicinanza fino al termine degli studi o alla collocazione di un lavoro.

Lasciato l’insegnamento per limiti d’età, Ezia Fiorentino si ritira a vita privata; muore nella sua casa di via Cenisio il 20 marzo 2009 ed è sepolta accanto alla madre presso il Cimitero Monumentale di Milano.

(testo di Lorenza Barbero)