Laura Nuvolone, nata il 26 novembre 1927 a Mogadiscio, entrò in servizio il 1° febbraio 1955, prima classificata al concorso di assistente sociale per titoli ed esami indetto dall’ECA di Milano. Il curriculum che aveva presentato rivelava promettenti qualità: laureatasi in Giurisprudenza nel 1951 presso l’Università degli studi di Milano, aveva poi conseguito il diploma di assistente sociale frequentando la Scuola pratica di Servizio sociale ENSISS nel biennio 1951-1953. Agli anni di studio aveva alternato tirocini e attività pratiche come assistente sociale presso l’Associazione “Rinascita sociale” Sezione dimessi, l’ONMI Casa della madre e del bambino “Case minime di Baggio”, l’INAM, l’INPS, il Servizio sociale delle Acciaierie Falck.
Laura Nuvolone fu inizialmente assegnata al Centro sociale n. 9 e all’Ufficio di zona di Porta Genova, dove ebbe modo di mostrare “notevole sensibilità umana e sociale”. Con le parole che seguono, infatti, il Capo Ripartizione assistenza ECA descrisse il periodo di prova della nuova operatrice: “A contatto con una delle più difficili categorie di assistiti, quale è quella dei dimessi dal carcere, usa presso questi ricorrenti tratto comprensivo e si sforza di farli collaborare alla soluzione dei loro complessi e difficili problemi specie di carattere familiare e lavorativo […] I casi sono trattati con metodo e competenza e i rapporti redatti nel modo più esauriente”.
Il Centro sociale n. 9 era sede del Consorzio per l’assistenza carceraria e post-carceraria (1952) che vide la partecipazione di Comune, Provincia e Centro di prevenzione difesa sociale in collaborazione con l’Associazione “Rinascita sociale”, la Società Umanitaria e l’ECA di Milano; finalità principali del Consorzio erano “il recupero, il reinserimento, il sostegno e la modifica d’ambiente dei dimessi e di coloro che si trovavano ristretti nelle carceri”.
Fu probabilmente per le spiccate doti umane, la professionalità e il “notevole spirito di iniziativa” dimostrati in questi primi incarichi, che nel 1960 venne distaccata presso la rappresentanza di Milano del Comitato italiano Difesa morale e sociale della donna (CIDD), in qualità di assistente sociale.
In questi anni la vita professionale e personale di Laura Nuvolone, per quanto si evince dalle carte, appare densa di avvenimenti. Dopo essersi sposata con Carlo De Vecchi nell’ottobre del 1961, dal 1° dicembre dello stesso anno venne riassegnata al Centro sociale di Porta Romana e dal 1° gennaio 1962 anche al Servizio tutela minorenni della Ripartizione assistenza, assentandosi a giugno per maternità. Nonostante gli impegni famigliari, dal 10 ottobre 1963 ricoprì il ruolo di Dirigente del Centro sociale Venezia come facente funzioni, venendo promossa al grado di direttore dal 1° luglio 1965.
Nel corso del 1963 Laura Nuvolone fu di fatto attiva in quattro diversi servizi assistenziali, gestendo un più che gravoso carico di lavoro, dovuto anche a carenze di organico. Sostenne infatti centinaia di colloqui presso il Servizio tutela minorenni e presso il Centro sociale Venezia come assistente sociale, investita, contemporaneamente, dell’onore della direzione dei medesimi servizi. In qualità di Direttore di Centro sociale le venne affidata da marzo del 1966 la gestione del Centro sociale Monforte.
In concomitanza con l’incremento della mole di lavoro e delle responsabilità nacquero i primi dissensi di Nuvolone con la dirigenza dell’Ente. Pochi mesi dopo, in novembre, rientrata dalla seconda maternità la carriera di Nuvolone cambiò profondamente, con il trasferimento presso la Divisione assistenziale in qualità di responsabile dell’Ufficio assistenza legale. Una scelta forse in parte maturata in seguito alla delusione avuta dal giudizio espresso dal proprio capo servizio nelle note di qualifica per il 1965, poco riconoscente delle difficoltà affrontate e superate nello svolgimento del proprio incarico.
Ricoprendo la nuova posizione, Nuvolone completò la formazione in campo legale frequentando tra il 1967 e il 1968 il “Corso di giuridico di pratica forense” e svolgendo il necessario tirocinio presso lo studio dell’avvocato Giuseppe Prisco. Gli ultimi anni della sua carriera presso l’ECA, durante i quali gli attriti con l’Amministrazione non vennero meno, li trascorse presso la Divisione patrimoniale con le mansioni di assistente legale, dove fu assegnata dal 1° febbraio 1974. Ottenne il pensionamento nel 1987 dopo 32 anni di servizio.
(testo di Paola Bianchi)