Alessandro Moriggia (deceduto nel 1628), oltre a essere vice tesoriere del Consorzio della Misericordia, era a capo del personale della regia Zecca, tesoriere del Luogo pio Monte Angelico e amministratore dei conti Taverna e di altre nobili casate.
Pietro Francesco Prata (1607-1677) fu vicetesoriere del Luogo pio della Divinità dal 1630 fino alla morte. Con testamento del 18 agosto 1656 lasciò allo stesso luogo pio la somma di 150 lire imperiali, nominandolo erede sostituto in caso di estinzione della propria discendenza maschile.
Il sacerdote Giuseppe Prata (1660-1735) fu vicetesoriere del Luogo pio della Divinità dal 1688 fino alla morte. Nominò erede universale lo stesso luogo pio: ai suoi beni si aggiunsero quelli disposti dal fedecommesso del padre Pietro Francesco.
L’ingegnere Ercole Stagnoli (1762-1826) prestò il suo servizio prima presso il Consorzio della Misericordia e poi, a partire dal 1801, presso l’Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri. Con testamento del 25 maggio 1822 lasciò 4600 lire al Consorzio della Misericordia.
Giuseppe Taglioretti (1790-1871), attivo presso i Luoghi Pii Elemosinieri per oltre cinquant’anni, rivestì diversi incarichi, tra cui responsabile del settore archivio; proprio in qualità di archivista affrontò i due imponenti traslochi di materiale documentario da via della Signora a via Rugabella e da quest’ultima sede a via Olmetto.
L’ingegnere Giorgio Manzi (1798-1882) iniziò a lavorare per l’Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri alla metà degli anni Venti del XIX secolo. Nel 1868 fu nominato ingegnere capo dell’Ufficio Tecnico della Congregazione di Carità. Collocato a riposo nel 1871, continuò a prestare la sua opera come consulente.
L’ingegnere Eugenio Villoresi (1810-1879) venne assunto nel 1837 dai Luoghi Pii Elemosinieri e rimase presso l’ente per oltre trent’anni, fino al 1868.
L’ingegnere Giuseppe Franchi (1816-1880) era procuratore generale di Francesco Belcredi (1787-1853): alla morte del marchese i Luoghi Pii Elemosinieri di Milano, suoi eredi universali, stabilirono di continuare ad avvalersi delle prestazioni di Giuseppe Franchi per l’amministrazione dei beni ereditati, ubicati in Bastida Pancarana e Sommo, entro i confini del Regno di Sardegna.
Giuseppe Merlo (1830-1919) entrò alle dipendenze della Congregazione di Carità nel 1865. Dal 1869 gli vennero affidati l’impianto e la direzione del Ricovero di Mendicità, ricevendo alti riconoscimenti anche dalla Giunta Municipale per gli sforzi profusi nel rendere più funzionale la sede dell’ospizio nei locali dell’antico monastero di San Marco.
Enea Royer (1841-1924) fu alle dipendenze della Congregazione di Carità per oltre quarant’anni: inizialmente si occupò del settore contabile della Pia casa degli Incurabili di Abbiategrasso, mentre dal 1887 fu direttore del Ricovero di Mendicità di Milano, che gestì con efficienza dedicando particolare attenzione alle condizioni igienico-sanitarie degli ospiti e al recupero della loro autonomia.
Camillo Golgi (1843-1926) fu Direttore medico presso la Pia casa degli Incurabili di Abbiategrasso dal 1872 al 1876: nel 1873, nel piccolo laboratorio istologico che aveva impiantato, compì la rivoluzionaria scoperta del metodo di colorazione dei tessuti nervosi che chiamò “reazione nera”, alla base degli studi che lo portarono a ricevere nel 1906 il Premio Nobel per la Medicina.
L’ingegnere Emilio Franchi Maggi (1852-1925) nel 1881 subentrò al padre Giuseppe quale Agente della Congregazione di Carità per il Riparto di Pavia, incarico che mantenne fino al 1921. Fu inoltre molto attivo nelle istituzioni civiche pavesi, ricoprendo per due volte (1889-1890, 1910-1914) la carica di sindaco di Pavia.
Nei quarant’anni di attività presso la Congregazione di Carità Romano Valori (1862-1942) fu incaricato della gestione della Pia casa degli Incurabili di Abbiategrasso e del Ricovero di Mendicità di Milano; nella direzione delle due strutture si preoccupò di ottimizzare le condizioni socio-sanitarie e ambientali degli ospiti per garantire loro adeguata sicurezza e qualità della vita.
Umberto Veneziani (1868-1945) fu direttore della Pia Casa degli Incurabili di Abbiategrasso e dell’Istituto inabili a lavoro di Milano. Modificò la dieta nutrizionale dei ricoverati introducendo nuovi generi alimentari, incentivò le attività ricreative degli ospiti sostenendo lo sviluppo delle biblioteche interne. Gestì il trasferimento dei degenti e degli arredi dalle sedi di San Marco e della Senavra al nuovo ricovero di piazzale Bande Nere.
Oreste Pagani (1882-1938) fu assunto nel 1906 presso la sezione della Senavra del Ricovero di Mendicità. Dopo successivi avanzamenti di carriera, dal 1919 passò alla direzione dell’Istituto Derelitti, dove rimase fino alla fine del 1933, quando assunse la direzione del Ricovero di Mendicità (che nel frattempo aveva assunto il nome di Istituto Inabili a lavoro), incarico che mantenne fino alla morte.
Carlo Tagliabue (1888-1961) fu Direttore della Pia casa degli Incurabili di Abbiategrasso dal 1923 al 1946, dove avviò una importante “colonia agricola”. Al nome di Tagliabue è legato il salvataggio dalle persecuzioni antiebraiche di una trentina di donne, che egli fece nascondere fra gli ospiti della Pia casa durante l’ultimo anno della seconda guerra mondiale.
Luigi Flumiani (1888-1972) iniziò a lavorare presso la Congregazione di Carità nel 1910, ricoprendo l’incarico di Archivista dal 1932 al 1946. Protagonista appassionato degli sport di montagna, divulgatore dello sci e della disciplina del salto dal trampolino, nel 1955 fu il primo italiano a ricevere dalla Federazione Internazionale dello Sci la qualifica di giudice internazionale.
Armando Rancati (1899-1967), direttore dell’Istituto Inabili a lavoro di piazzale Giovanni dalle Bande Nere nei difficili anni della ricostruzione postbellica, ne favorì la trasformazione da casa di ricovero a struttura dedicata all’assistenza geriatrica. Attento alle esigenze psico-fisiche della popolazione anziana e alla loro importanza sociale si avvalse delle capacità degli ospiti per reintegrarli al lavoro e sostenne iniziative ricreative e culturali a loro favore.
Rinaldo Marchesini (1906-1972) venne assunto nel 1928 presso la Pia casa degli Incurabili di Abbiategrasso, di cui divenne Direttore nel 1946. Dal 1949 al 1960 fu poi Direttore dell’IDAM – Istituto di assistenza ai minori di Milano: durante la sua attività presso l’Istituto milanese favorì le attività integrative dei ragazzi, per i quali creò un complesso musicale, fondando anche nel marzo 1954 l’Associazione degli ex allievi.
Testimone appassionato della riorganizzazione del sistema assistenziale degli Uffici di zona dell’ECA, attuata da Ezio Vigorelli negli anni ’50, Giovanni Lippera (1917-1977) fu assistente sociale presso l’Ente dal 1948 al 1976. Si dedicò in particolare al sostegno dei minori con disagio sociale e all’attività di formazione dei nuovi assistenti sociali; il suo operato fu sempre guidato dall’idea che il Servizio sociale non sia “improvvisazione, ma conquista continua ed incessante di una tecnica più perfetta”.
Angelo Pagani (1918-1972) era figlio di Oreste (già Direttore dell’Istituto Derelitti e poi dell’Istituto Inabili a lavoro fino al 1938). Entrato anch’egli a lavorare per l’Ente, fu Direttore della Pia casa degli Incurabili di Abbiategrasso e poi dell’Istituto Inabili. Nel 1965 lasciò l’Eca per l’insegnamento universitario, diventando uno dei fondatori della facoltà di Scienze Politiche presso l’Università Statale di Milano.
Ugo Cavalieri (1918-2002), laureatosi in medicina e chirurgia a Bologna, iniziò a lavorare presso la Pia casa degli Incurabili di Abbiategrasso nel 1954. Durante il suo incarico quale Direttore medico furono introdotte nell’Istituto di Abbiategrasso fondamentali innovazioni in campo medico-geriatrico e in quello dell’assistenza agli anziani.
Rotterdam Ravenni (1923-1976), assunto dall’Eca nel 1948, fu uno dei primi impiegati dell’Ente a conseguire il diploma di assistente sociale, per iniziativa dell’amministrazione Vigorelli. La formazione professionale specifica, unita alle naturali doti dell’uomo, permisero a Ravenni di raggiungere le mansioni di Direttore dei Ricoveri notturni e dei Centri alloggiativi provvisori (CAP).
Dal servizio di assistenza sociale a quello legale, in 32 anni di carriera presso l’ECA di Milano Laura Nuvolone (1927-2016) si distinse per le competenze professionali e le qualità umane. Grande impegno profuse nel recupero e reinserimento dei dimessi dal carcere, quando fu assegnata al Centro sociale n. 9.
Accolto a vent’anni alla Pia Casa di Abbiategrasso, Gino Bessi (1932-2003) ha trovato la propria strada umana e professionale nell’Istituto: incoraggiato e sostenuto dai vertici dell’ente, ha sviluppato le proprie inclinazioni artistiche diventando pittore dopo studi condotti all’Accademia di Brera negli anni Sessanta del Novecento. In parallelo è entrato a far parte dello staff della stessa Pia Casa, oggi Istituto Geriatrico Camillo Golgi, operando a lungo a contatto con gli ospiti nelle loro attività ricreative.