Esplora la quadreria dell’Istituto Redaelli di Vimodrone
All’inizio degli anni Sessanta del Novecento, l’ECA individua a Vimodrone lo spazio per fabbricare una nuova struttura, nei terreni di proprietà situati nelle immediate vicinanze della stazione delle Linee Celeri d’Adda, all’epoca in fase di ultimazione e facilmente raggiungibili anche con altri mezzi di trasporto. L’area preposta allo scopo, non inferiore a 40.000 metri quadrati per garantire adeguate zone a verde, è localizzata nei possedimenti della Cascina Guasta, a nord del Naviglio della Martesana.
Il consiglio d’amministrazione dell’ECA il 7 settembre 1964 approva il progetto dell’ingegnere Ajace Astori, responsabile dell’Ufficio Tecnico interno, per innalzare un complesso in grado di accogliere 700 anziani, con una spesa preventivata di due miliardi di lire. Nel corso dei lavori di costruzione del corpo centrale della “Casa di riposo per anziani”, dotato di moderni laboratori e della cappella cattolica, emerge l’esigenza di varianti funzionali e strutturali, come la costruzione di un padiglione ergoterapico e di una palazzina ad uso delle suore, opere che comportano un incremento della spesa di quasi un miliardo di lire.
All’inizio del 1970 il nuovo complesso accoglie i primi ospiti, anche se l’inaugurazione ufficiale avverrà il 27 novembre 1971 dall’onorevole Emilio Colombo, presidente del Consiglio dei Ministri.
Intitolata come l’omonimo istituto di Milano alla memoria di Piero Redaelli (1898-1955), la struttura si caratterizzò fin dall’origine con una propria fisionomia, una spiccata attenzione alle esigenze di riabilitazione e fisioterapia e uno stretto rapporto con il territorio circostante.
L’istituto offre oggi agli anziani servizi specialistici dedicati e un’accoglienza di elevata qualità: camere a due o tre letti con servizi e impianti di climatizzazione, palestre attrezzate, una biblioteca interna e sala di lettura, oltre a una sala teatro con circa 200 posti dove vengono organizzate attività di cineforum e spettacoli di intrattenimento.
All’esterno gli ospiti possono utilizzare un ampio parco-giardino accessibile ai disabili. Tra gli alberi ad alto fusto e il laghetto ci sono zone d’ombra attrezzate con panchine. Nel periodo estivo vengono svolte nel parco, sotto una tensostruttura, attività collettive di animazione.
La differenziazione dei servizi rivolti agli anziani, la loro interconnessione e l’apertura al territorio fanno di questa struttura il perno di un’accorta politica di continuità assistenziale